Obesità: cause e possibili soluzioni

Secondo i dati riportati da “EPICENTRO“, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia: 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale; 3 di questi sono in sovrappeso con un indice di massa corporea (IMC) compreso fra 25 e 29,9 kg/m2  1 su  10 è obeso  cioè con IMC ≥ 30  kg/m2.Tra gli intervistati, sia chi è in sovrappeso sia chi è francamente obeso sembra essere poco consapevole del suo stato di eccesso ponderale:

  • fra le persone in sovrappeso meno della metà ritiene di dover dimagrire;
  • fra le persone obese c’è maggiore consapevolezza, tuttavia non è trascurabile il numero di persone (più di 1 su 10) che ritiene il proprio peso non troppo alto anche se il loro IMC è superiore a 30

Sempre secondo i dati riportati dal portale epidemiologico dell’Istituto Superiore della Sanità, sembra essere troppo bassa l’attenzione degli operatori sanitari verso l‘aumento dei casi di obesità

Meno della metà degli intervistati in eccesso ponderale riferisce di aver ricevuto dal proprio medico ASL il consiglio di perdere peso. L’obesità aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, cancro e disabilità ortopediche, con conseguenti costi sanitari annuali stimati in miliardi all’anno, nonché una riduzione dell’aspettativa di vita da 5 a 20 anni. Dimagrire, purtroppo è ancora considerato un fatto “estetico”, e questo anche a livello istituzionale. I farmaci prescritti per l’obesità sono visti come un capriccio del medico e del malato, per questo non sono dispensabili attraverso il Servizio Sanitario Nazionale. Secondo i più hanno solo una finalità estetica. 

Come scrivo nel mio libro Obesità Sintomo non Malattia, l’obesità è la conseguenza di disturbi del comportamento alimentare che richiedono non un approccio e una cura di tipo psicologico o psichiatrico ma di Coaching Dietoterapico anche con l’ausilio dei farmaci quando necessario. In questo caso lo scopo del farmaco non è il “far dimagrire” ma è quello di CONSENTIRE DI AVERE UN COMPORTAMENTO VOLTO AL CONTROLLO PONDERALE.  

Se il paziente ha mal di schiena il farmaco antinfiammatorio non ha un effetto dimagrante ma ha un effetto sulla sua possibilità di consumo energetico e pertanto sul controllo ponderale. Se non c’è un corretto ritmo sonno/veglia allo stesso modo il paziente risulterà stanco, sonnolente e svogliato tutto il giorno e con questo tipo di atteggiamento è difficile “stare a dieta“..

 Le cause certamente molteplici, coinvolgono anche la sfera comportamentale. Per questo motivo la cura dell’obesità spesso è considerata non necessaria. “Che ci vuole!! Basta chiudersi la bocca” Un po’ come accade per altre patologie comportamentali il “drogarsi con il cibo” fa spesso esclamare la classica frase “smetto quando voglio” o più frequentemente “Nella mia vita ho perso decine di chili che poi ho ripreso immancabilmente”. . I chili accumulati nel corso degli anni vanno a costituire una vera e propria conformazione fisica dell’individuo e sbarazzarsene diventa sempre più difficile. Cattive abitudini alimentari, stati patologici pregressi, familiarità o mancanza di attività fisica, qualità della vita, gravi dispiaceri o lutti familiari fanno cambiare il rispetto e la cura che si ha di sé stessi. La soluzione è rivolgersi ad un esperto che valuterà la composizione del grasso corporeo e stilerà il miglior programma personalizzato per ogni individuo. Quando necessario è importante intraprendere anche una terapia farmacologica volta alla cura del comportamento non solo alimentare. 

Storia di Cristina

Cristina è una paziente che conosco da molti anni. Adesso ha 60 anni e una ventina d’anni fa, con la nostra dietoterapia perse otre 30 kg. Da allora si fa vedere di rado. Ha ripreso un decina di Kg ma quando torna in un paio di visite li perde poi sparisce. L’ultima volta però di chili ne aveva ripresi venti. Erano 6 anni che non la vedevo era molto cambiata. Mi ha raccontato che la figlia sposata e con due belle bambine viveva e lavorava con il marito a Bologna mentre lei che ha divorziato molti anni fa, vive sola ad Aosta. Da circa un anno era poi finita una relazione che l’aveva ferita. Adesso si era lasciata andare. Soffriva di insonnia. Non aveva cura della casa. Non si rifaceva neppure il letto e vestendosi con fuson e camicione lungo o maglioni lunghi non accendeva nemmeno più il ferro da stiro. Oltre alla cura per l’insonnia, le ho inserito sul cellulare l’applicazione che consente non solo di controllare il numero dei passi ma soprattutto la velocità misurata in Km/ora. Ma la novità che le ha fatto venire la voglia di impegnarsi nuovamente nel controllo del comportamento alimentare è stata l’idea che mi mandasse ogni giorno la fotografia della stanza da letto messa in ordine e con il letto rifatto. Questo ha fatto scattare in lei la voglia di rimettersi in gioco.   

Individuare il problema: l’utilità di una diagnosi precoce

Come scrivo nel mio libro Obesità Sintomo non Malattia, l’obesità è la conseguenza di disturbi del comportamento alimentare che richiedono non un approccio e una cura di tipo psicologico o psichiatrico ma di Coaching Dietoterapico anche con l’ausilio dei farmaci quando necessario. In questo caso lo scopo del farmaco non è il “far dimagrire” ma è quello di CONSENTIRE DI AVERE UN COMPORTAMENTO VOLTO AL CONTROLLO PONDERALE.  

Se il paziente ha mal di schiena il farmaco antinfiammatorio non ha un effetto dimagrante ma ha un effetto sulla sua possibilità di consumo energetico e pertanto sul controllo ponderale. Se non c’è un corretto ritmo sonno/veglia allo stesso modo il paziente risulterà stanco, sonnolente e svogliato tutto il giorno e con questo tipo di atteggiamento è difficile “stare a dieta“..

Combattere l’obesità è un problema serio. L’ideale per ogni individuo sarebbe riconoscere immediatamente i sintomi che sono alla base dell’incapacità di avere un controllo sull’ubriacarsi di cibo remunerativo“dell’obesità ed impedirne l’insorgere. Dopo un certo numero di anni l’obesità diventa cronica. Ma non c’è chi non conosca i gravi rischi che corre chi è affetto da obesità. Infarto, diabete e sterilità sono malattie molto frequentemente causate dall’adipe in eccesso. Ecco perché, nel momento in cui ci si accorge che i chili di troppo stanno superando ogni livello di guardia, occorrerebbe prendere gli opportuni provvedimenti.

Effects of the mu-opioid receptor antagonist GSK1521498 on hedonic and consummatory eating behaviour: a proof of mechanism study in binge-eating obese subjects

Opioid receptor modulation of hedonic taste preference and food intake: a single-dose safety, pharmacokinetic, and pharmacodynamic investigation with GSK1521498, a novel μ-opioid receptor inverse agonist.

Nathan PJ1, O’Neill BV, Bush MA, Koch A, Tao WX, Maltby K, Napolitano A, Brooke AC, Skeggs AL, Herman CS, Larkin AL, Ignar DM, Richards DB, Williams PM, Bullmore ETJ Clin Pharmacol. 2012 Apr;52(4):464-74. doi: 10.1177/0091270011399577. Epub 2011 May 24

Naloxone, an opiate blocker, reduces the consumption of sweet high-fat foods in obese and lean female binge eaters.