L’Obesità è una patologia correlata allo sviluppo di altre malattie come diabete, ipertensione arteriosa, dislipidemie, patologie respiratorie, sindrome metabolica, osteoartrosi; molte di queste aumentano il rischio cardiovascolare cioè la probabilità di avere eventi come ictus o malattia coronarica/infarto miocardico che portano ad una peggiore qualità di vita o addirittura ad una morte prematura.
Il percorso riabilitativo di DHC si struttura intorno ad una corretta alimentazione ed un aumento dell’attività fisica, il tutto orientato all’acquisizione di stili di vita più corretti per la salute.

Caratteristica fondamentale è il lavoro sull’empowerment ovvero sulle capacità del paziente di acquisire un ruolo attivo e consapevole nella gestione della propria complessa patologia cronica.

Questo viene perseguito mediante:

1- Anamnesi non solo delle preferenze e delle intolleranze nutrizionali ma anche dei tempi entro i quali si possono consumare i pasti
2- Apprendimento attraverso la funzione di coaching dietologico e comportamentale  (corretta alimentazione, attività fisica)
3- Ruolo attivo: dalla dieta fino alla gestione autonoma dell’alimentazione e dell’attività fisica servendosi delle apposite applicazioni scaricabili gratuitamente sul proprio cellulare
4- Aumento/rinforzo della motivazione al cambiamento

Se il rapporto peso / altezza è uguale o superiore a 27 di BMI (kg /m2) e sono presenti anche dislipidemia o altre patologie oppure se il BMI è uguale o maggiore di 30 e la dieta unitamente al servizio di coaching e alle varie strategie nutrizionali non fossero in grado di migliorare la condizione del paziente è sempre possibile ricorrere alle terapie farmacologiche specifiche e personalizzate.

Il rapporto peso/altezza che in italiano ha come acronimo IMC (Indice di Massa Corporea) mentre in inglese è definito BMI ( Body Mass Index) è un numero che si ottiene dividendo il peso della persona in esame per il il quadrato dell’altezza misurata in metri. Per esempio per un uomo alto 175 cm che pesa 70 kg per sapere il suo BMI o IMC che dir si voglia si dovrà moltiplicare l’altezza misurata in metri (in questo caso 1,75) per se stessa quindi 1,75×1,75 = 3,06 e dividere il peso (70kg) per questo numero. Pertanto si avrà 70:3,06=22,8. Il BMI è considerato “normale” se ha valori compresi tra 18 e 24. Si parla di lieve sovrappeso o sovrappeso di primo grado se compreso tra 25 e 27. Tra 27 e 30 sovrappeso di secondo grado. Oltre il 30 si parla di obesità. Il virgolettato sulla parola normale l’ho messo perché in realtà molti atleti hanno un peso elevato senza avere un eccesso di grasso.

5- Trattamento a lungo termine

La nuova frontiera della cura dell’obesità è stato possibile raggiungerla grazie ai nuovi farmaci pensati non solo per perdere peso ma soprattuto per rimanere magri. Saxenda, il farmaco derivato dal GLP-1, è possibile assumerlo anche in casi particolari di polipatologie e soprattutto di politerapie. Trattandosi di un ormone presente normalmente nell’organismo di chiunque, il suo corretto impiego, sotto stretto controllo del medico specialista nella cura dell’obesità, può essere paragonato alla cura dell’ipotiroidismo mediante la Levotiroxina (Eutirox – Tirosint – ecc.) che è pensata non solo per la cura ma anche per il mantenimento nel lungo periodo dei risultati ottenuti.

Allo stesso modo Mysimba è impiegato anche nel lungo periodo quando sia necessario intervenire sull’umore e sul comportamento della persona con il BMI uguale o maggiore di 30 oppure che pur avendo un BMI di 27 presenti ipercolesterolemia, ipertensione, dislipidemia ecc.