Obesità cronica

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Perchè sempre più facilmente aumento di grasso e con sempre più difficoltà riesco a dimagrire?

L’obesità cronica rappresenta nel mondo occidentale la maggior causa di mortalità e inabilità funzionale superando in questo triste primato anche il fumo. Solo da pochi anni il patologico aumentare del grasso corporeo è considerato un sintomo causato dalla malattia bulimica iperfagicaLa bulimia intesa come eccessiva e cronica introduzione di alimenti rispetto alle necessità energetiche della persona che ne è affetta, implica necessariamente una iperalimentazione relativa cioè una quantità di calorie introdotte eccessiva rispetto al consumo energetico realmente svolto. Il consumo attivo individuale solo da pochi anni può essere finalmente misurato. Come già avviene da tempo per la pressione arteriosa o per la funzionalità cardiaca o per il reflusso gastro-esofageo anche per l’analisi del consumo calorico è finalmente possibile misurare in modo continuo e per diversi giorni il comportamento individuale. Grazie all’HOLTER METABOLICO – un sofisticato rilevatore che ha l’ingombro di un normale orologio da polso allacciato al braccio dominante – è possibile monitorare l’intensità dello sforzo e così poter rispondere a domande quali :
<< Perché pur andando in palestra tre volte a settimana non perdo peso>>? <<Perché mangio molto meno di prima ma invece di dimagrire ingrasso>>? 
I primi studi di SCHACTER che risalgono ormai al 1971 dimostrarono negli obesi analogie comportamentali ripetibili e riproducibili caratterizzate da una maggiore sensibilità verso gli aspetti palatali degli alimenti, una minore disposizione al sacrificio fisico e una sorta di incapacità di compensazione calorica per cui il soggetto che stava aumentando di peso continuava a mangiare con la stessa intensità sia a digiuno sia dopo l’assunzione di cibo se questo risultava molto appetibile. 
Grazie alle moderne tecniche di Risonanza Magnetica dinamica è stato possibile confermare anche per noi umani gli studi che da molti anni si conducono su animali da esperimento mediante l’uso di elettrodi posizionati nelle aree celebrali responsabili del senso di piacereIl maggior grado di appetibilità si è registrato per VEGETALI LATTE LATTICINI cosa che in qualche modo ha confermato la dizione di BUOS – LIMOS (fame da bue:il bue è più vorace del toro o della mucca e non mangia carne l’unico alimento che nessuno sceglierebbe come dessert…). 
Occorre chiarire subito che non sono questi cibi la causa della malattia bulimica. Se la percentuale di grasso supera il 35% del peso corporeo totale nel maschio o il 40% nelle donne, il BMI è uguale o superiore a 27 e la circonferenza addominale superiore a 100 da più di un anno si può fare diagnosi di BULIMIA. Per questa patologia valgono le stesse regole di altre malattie croniche come IPERCOLESTEROLEMIA, DIABETE O IPERTENSIONE: 
<<Non sono una persona che mangia male ma un malato che se mangia come gli altri ingrassa o gli si alza la pressione o il colesterolo va alle stelle>>.
La causa principale della patologia bulimica è da ricondursi alla INSULINORESISTENZA e alla conseguente IPERINSULINEMIA.
L’insulina è caratteristicamente presente a livello cerebrale solo nelle aree che rilasciano stimoli di piacere dopo l’assunzione di certi alimenti e l’aumentare di peso corrisponde all’aumento dell’insulina cerebrale. Il difetto insulinico predisponente è più grave a livello dei muscoli e del fegato e deve essere ricondotta ad una specifica predisposizione genetica, come dimostrerebbero rigorosissimi studi condotti su gemelli monocoriali adottati da famiglie diverse per cultura, religione, nazionalità e status sociale, che pur avendo acquisito diversissime abitudini alimentari hanno sviluppato un peso grasso simile ai fratelli- con i quali non erano mai venuti in contatto – e non alla famiglia di adozione. La variante genetica sarebbe da attribuirsi ad un difetto del recettore insulinico a causa del quale normali quantità di insulina producono una risposta biologica ridotta responsabile della MOLTIPLICAZIONE dell’effetto INGRASSANTE delle calorie glicidiche assunte. Questa variante genetica non determina di per se l’aumento di peso ma rende più difficile il dimagrire e più facile l’ingrassare. 

 

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